La Pranoterapia

INTRODUZIONE

Nel XX° secolo siamo sempre alla ricerca della perfezione, non solo nell’ambito della tecnologia, ma soprattutto in quello della salute. Non si riesce a vivere senza avere una scorta di medicinali, circondati da specialisti di ogni tipo, facendo indigestione di riviste che parlano di medicina, che cercano di dare dei consigli, che a volte possono essere male interpretati.

IPPOCRATE

Tutti noi almeno una vota nella vita abbiamo sentito parlare di Ippocrate. Il suo nome viene di solito collegato alla nascita della medicina come scienza e volte citato anche a sproposito. Sicuramente ha portato la medicina in avanti, allontanandola da credenze esclusivamente religiose e avvicinandola a quella che oggi viene chiamata scienza. Una delle prime polemiche sollevate da Ippocrate fù quella sull’epilessia, allora definita come “male sacro”, egli scriveva che questa malattia non aveva niente di divino, in quanto, avendo una causa ed una base naturale comune a tutte le malattie era curabile come le altre malattie. Studiando a fondo l’epilessia Ippocrate giunse all’individuazione del cervello, come organo centrale della sensibilità e del pensiero della percezione della vita, senza tutto questo è difficile pensare all’affermazione della medicina come scienza.

CORPO E MENTE

È difficile accettare che il nostro corpo si ammala perchè si ammala la nostra mente. Proviamo a fare un esempio: siamo stati molto nervosi, ma al momento in cui ci accorgiamo di soffrire di gastrite, non ci ricordiamo di questo ” irrilevante ” particolare. La preoccupazione, non solo ci ha alienato la mente, ma ci ha logorato anche lo stomaco. Avete mai pensato che quando si é nervosi non si digerisce bene, vengono i crampi allo stomaco e non si riesce a vuotare bene il nostro intestino?
COME SAREBBE POSSIBILE TUTTO QUESTO SE MENTE E CORPO NON FOSSERO COLLEGATI FRA LORO?
PRANOTERAPIA

La pranoterapia, come tutte le scienze alternative trova, molto pubblico scettico perchè sembra impensabile che una guarigione possa essere effettuata con le mani anzichè con l’uso di medicinali. PRANA é un termine sanscrita che deriva da PRA (fuori) e AN (respiro, vita), e quindi il suo significato é ENERGIA VITALE, RESPIRO. La tecnica della pranoterapia é quella di guarire con l’imposizione delle mani, facendo uso solo del PRANA, rincanalando così nel nostro organismo l’energia che per qualche motivo se ne é andata dal nostro corpo provocando così la malattia. Tutto questo sembra banale, ma proviamo a pensare ad un bambino che piange e che il solo abbraccio della madre lo fa smettere; o proviamo a pensare a quando abbiamo mal di testa: qual’è il gesto che facciamo prima di andare a prendere un analgesico? Involontariamente passiamo una mano sulla testa. In questa maniera facciamo della “PRANOTERAPIA INVOLONTARIA”, ma quando si tratta poi di accettare la guarigione mediante il contatto fisico cominciamo ad avere dei dubbi, anche perchè, probabilmente, ci sono molti ciarlatani che proponendo magie strane e diminuendo le dimensioni del nostro portafoglio, hanno portato a credere che tutto questo sia soltanto un altro dei soliti metodi per prendere in giro la gente.

IL PRANOTERAPEUTA

Il pranoterapeuta serio si riconosce subito dall’anticamera del suo studio. Niente diplomi appesi al muro (non esistono scuole che rilascino diplomi di pranoterapeuta), niente foto Kirljan in giro; queste foto sono fatte senza obbiettivo in alta frequenza. Sviluppando poi queste foto troveremo con nostra sorpresa, la persona fotografata circondata da un alone luminoso (definito con il termine AURA). Ricordiamo che tutti siamo fatti di energia, oggetti animati e non ne sono in possesso; potete fare una fotografia con questa tecnica ad un sasso e trovare poi intorno ad esso l’AURA. Il suo studio é molto umile, troverete soltanto un lettino, dei cuscini, e l’unico effetto speciale che potrete trovare al massimo sarà un pò di incenso. Il fatto che lavori su di voi completamente vestiti é un punto a favore sulla sua serietà, e quando reputa che la guarigione in voi é avvenuta non continuerà a farvi andare da lui con il solo scopo di spendere dei soldi.

IL PAZIENTE

Il paziente che approda dal pranoterapeuta è una persona spaurita, sprovveduta e indifesa, è disorientato e senza identità. Una delle cose più importante è insegnargli ad essere ottimista e quindi ad avere una visione positiva della vita.

PROXIMOTERAPIA

La proximoterapia e’ una tecnica molto adoperata, e consiste nel tenere le mani lontane dal corpo del paziente ritenendo che questo sia in preda alle forze del male. Questo metodo si basa soprattutto su gesti e rituali semireligiosi che servono per suggestionare il paziente e chiaramente viene usata prevalentemente dai ciarlatani . Questo non significa che non dia ugualmente i suoi frutti, perchè’ sappiamo benissimo quanto l’autosuggestione e la suggestione stessa siano a volte molto importanti nella guarigione. Sono perfettamente d’accordo sul fatto che proximoterapia sia una bellissima parola e soprattutto di grande effetto, ma sarebbe meglio usare al posto di PROXIMOTERAPIA la parola PLACEBO.
Nella medicina ufficiale il placebo e’ una sostanza farmacologicamente inattiva, senza ” poteri ” terapeutici, ma per motivi psicologici può ’ portare miglioramento. In alcuni casi il pranoterapeuta tiene le mani a 2 -3 cm. di distanza e questo non deve pero’ far pensare alla proximoterapia, ma e’ una tecnica indicata per i casi di infarto e di epilessia, le mani stanno ” sospese ” per 3 -5 minuti per poi lasciare subito il posto alla contattoterapia. La contatttoterapia e’ l’unica terapia efficace perchè permette al terapeuta di lavorare direttamente sull’organo interessato. Ovviamente per realizzare una corretta terapia occorre avere nozioni di anatomia e fisiologia, bisogna conoscere bene come funziona un organo sano e come si comporta lo stesso organo malato, PRANOTERAPEUTI NON CI SI IMPROVVISA!!!!!


DUE CONSIGLI

Una volta trovato il vostro terapeuta riponete in lui la massima fiducia. Non serve andare da un terapeuta all’altro allo scopo di aumentare le possibilità di guarigione, questo può essere dannoso in quanto crea confusione nel nostro corpo. Ogni terapeuta ha con ogni suo paziente un proprio linguaggio, e mettersi nelle mani di più guaritori contemporaneamente, non facilita la guarigione, ma crea una vera e propria confusione nel nostro organismo. Quando andiamo dal terapeuta, cerchiamo di avere l’accortezza di non avere lo stomaco eccessivamente pieno. Cerchiamo di essere il più leggeri possibile, per un giorno non succede niente!

CONCLUSIONI

La pranoterapia é quell’arte di saper guarire con le mani, al fine di riportare il giusto equilibrio nel nostro corpo facendoci così stare bene e per esperienza personale posso dire che grazie alla pranoterapia sono guarita da tutte le mie malattie. Molti, a torto, pensano che il guaritore sia un messaggero di Dio, invece questa dote é presente in noi in maniera più o meno evidente. Per svilupparla occorre l’aiuto di un Maestro. Per poter guarire occorre tanta fiducia nel nostro terapeuta e fiducia in noi stessi, perchè il vero guaritore delle nostre malattie siamo noi; ( il terapeuta è solo un tramite), e un pò di zampino ce lo mette la natura, troppo spesso dimenticata per lasciare lo spazio al progresso.

LA MUMMIFICAZIONE

Nel campo delle stranezze occupa una parte di rilievo la mummificazione. Prendiamo come esempio un pezzetto di fegato ( che e’ il tessuto migliore per questo tipo di esperimento ). Teniamolo tra le mani per circa una decina di minuti. Ad esperimento finito noteremo un certo cambiamento . Il pezzetto di fegato ha cominciato a perdere peso e si e’ fatto più ‘ scuro fino a diventare nero e mentre cambia la consistenza il pezzo si avvia a diventare lapideo. Qualcuno sostiene che non c’è ‘ niente d anormale in tutto questo perchè ‘ avviene semplicemente il processo di disidratazione, ma per sfatare questo “mito” proviamo ad immergere il nostro pezzetto di fegato nell’acqua ( cioè ‘ proviamo a reidratarlo ) e noteremo che il processo non retrocede come avverrebbe se si trattasse di disidratazione, ma il colorito si mantiene scuro e se il processo e’ stato avviato bene (in genere ci vogliono altre 3-4 applicazioni) la mummificazione definitiva avviene senza bisogno di altri trattamenti. Il nostro pezzo di fegato non invecchia più, e per cosi’ dire e’ divenuto immortale. Tutto questo può ‘ stupirci se ci mettiamo a pensare che tutto questo lo abbiamo fatto con le onde elettromagnetiche delle nostre mani!!!!!!!! A questo punto ci viene da gridare “AL MIRACOLO” ma in tutto questo non c’è ‘ niente di falso. Per quanto riguarda le guarigioni ci si pu&oegrave ‘ aggrappare al fatto di aver suggestionato i nostri pazienti, ma in questo caso credo sia difficile suggestionare un pezzo di fegato.


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